Alcuni di voi magari se lo ricorderanno, altri se lo saranno dimenticato durante gli anni di silenzio, alcuni vorranno scoprirlo e ad altri ancora non gliene importerà un fico secco. Nell’incertezza, scriviamolo.
Perché questo blog si chiama Diva & Nerd?
Il lato nerd penso che traspaia in modo chiaro e cristallino: da sempre ho avuto una grande passione per i fumetti, gli horror, la fantascienza, il cosplay, le action figure (e chi più ne ha più ne metta) e per tutto il sostrato culturale che vi orbita attorno. Complice un carattere di base introverso, tutto questo per me è stato spesso fonte di un mondo protetto in cui trovare soddisfazione e conforto, e questo lato è cresciuto e si è evoluto con me non andandosene mai, plasmandosi in un modo un po’ particolare poiché, al contrario di ciò che vuole lo stereotipo (errato) del nerd, ho una formazione umanistica e sono sempre stata molto girlish, dunque di frequente appaio come uno strano ibrido davanti a chi si aspetta una versione femminile di Steve Urkel, con occhialoni spessi, un cervello matematico e pantaloni ascellari, sebbene non sia né la prima né l’ultima a manifestare in questo modo le proprie passioni.
Amo disegnare ed inventare storie, amo l’ironia e l’autoironia e questo mi ha portato a creare per scherzo una serie di fumetti amatoriali che hanno per protagonisti me e le persone a me care, perché tutto sommato vedersi nei propri pregi e difetti in versione cartoon rende tutto più piacevole e scrivere di ciò che ci appassiona lo è ancora di più.
Il lato “diva” è venuto alla luce dal momento in cui ho scoperto il più longevo e tra i miei più forti amori: il teatro. Il palcoscenico mi ha aperto un mondo poiché sono venuta a conoscenza, vivendole, delle magie della recitazione, di quanto chiunque potesse esservi trasformato, con studio ed impegno, in qualunque altra cosa. Mi sono innamorata di quest’arte nei suoi testi, nei suoi autori e nei suoi personaggi: d’altronde in un certo senso recitare è un po’ come fare un cosplay avanzato, non importa se il personaggio incarnato sia Nora di “Casa di bambola” o Antigone dell’omonima tragedia di Sofocle, no? Ovviamente scherzo, non prendetemi a pomodori in faccia.
L’amore per il teatro è sfociato anche in una grande passione per il cinema, soprattutto quello incarnato da quelle che considero le dive per antonomasia, attrici come Joan Crawford, Bette Davis, Katharine Hepburn e Liz Taylor, donne considerate oggigiorno icone di stile e di bellezza ma all’epoca comuni mortali con grande fortuna e a volte anche consistenti difficoltà alle spalle. Bette Davis in particolare incarna il mio ideale di Diva: rifiutata agli inizi numerose volte poiché considerata troppo “brutta” per il grande schermo, a suon di bravura ed impegno è diventata una leggenda.
Questo era, ed è tornato ad essere, uno spazio virtuale in cui condividere ciò che sono e parlare di quello che amo, a volte in toni leggeri divertenti, altre volte più seri ed analitici, perché sono pur sempre una curiosona che ama analizzare le cose a fondo e capire (o almeno provarci) il perché delle cose.
Dunque, quando dico di sentirmi a volte “meravigliosamente diva”, consideratelo alla luce di questo mio ideale, e non di quello stereotipato di una bellona che se la canta e suona facendosi bella davanti ai paparazzi, e quando leggete “orgogliosamente nerd”, pensate a qualcuno che cerca di non dimenticare mai sé stesso tramite le sue passioni, portandole avanti nonostante la vita comporti evoluzioni, crescite e cambiamenti.
Perché non c’è niente di più bello di crescere e di migliorarsi rimanendo fedeli e rispettosi nei confronti di ciò che si è.